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martedì 25 ottobre 2016

Torta cocco e rhum


Questa crostata di Montersino mi ha fatto impazzire, il sapore complessivo è fantastico, mi dispiace solo non avere avuto modo di rifarla, l'ho fatta qualche tempo fa e solo a parlarne mi viene l'acquolina.



Torta cocco e rhum

Ingredienti per una tortiera da 20 cm

Per la frolla: (ho ridotto la dose del 50%)
200 gr di farina di kamut (o di grano tenero 00)
100 gr di maltitolo (o di zucchero)
100 gr di burro
10 gr di uova intere
25 gr di tuorli
20 gr di latte intero

Per il ripieno: (ho ridotto la dose del 75%)
62,5 gr di maltitolo (o di zucchero)
40 gr di cocco rapè
40 gr di farina di mandorle (o a piacere)
62,5 gr di maltitolo (o di zucchero)
37,5 gr di farina di kamut
112,5 gr di albumi
112,5 gr di burro fuso

Per la ganache al rhum: (ho ridotto la dose del 60%)
96 gr di cioccolato al maltitolo (io fondente al 70%)
50,5 gr di maltitolo (o di zucchero)
60 gr di panna
6 gr di pasta di mandorle liquida da gelato (io 10 gr)
21 gr di rhum 70° (io normale rum 35°)
30 gr di burro


Procedimento

Per la frolla:
Nella ciotola della planetaria con foglia versare la farina di kamut, il burro morbido e il maltitolo.
In una ciotolina sbattere con una forchetta le uova intere, i tuorli e il latte. Una volta ottenuta la consistenza di una sabbia bagnata unire i liquidi, far amalgamare e spegnere la macchina. Schiacciare la frolla chiudendola in un foglio di carta da forno, mettere in frigo a raffreddare per circa 2 ore.

Per il ripieno (composto finanziere):
Fondere il burro. Frullare la farina di mandorle con il cocco rapè e la prima dose di maltitolo (o zucchero). Versare le polveri in una ciotola e unire anche la farina di kamut e la seconda dose di maltitolo (o zucchero). Fare una conca al centro, versare al centro gli albumi liquidi e mescolare con una frusta incorporando verso il centro poche polveri per volta. Unire anche il burro fuso e mescolare, si otterrà così una sorta di pastella.
   
Per la ganache:
In un pentolino far bollire la panna insieme al maltitolo. Fuori dal fuoco unire il cioccolato fondente e amalgamare bene. Unire il burro morbido a pezzi e mescolare anche questo. Unire la pasta di mandorle (quella per gelati) e il rhum (o Cointreau o Cognac). 

Per il montaggio:
Spezzettare la frolla e plastificarla con le mani in modo da dare elasticità. Stenderla con un mattarello, su un piano infarinato, e posizionarla su uno stampo unto di burro. Schiacciare bene la pasta lungo i bordi, con una rotella eliminare l'eccesso di pasta dando così una forma regolare. Bucherellare bene il fondo. Versare il composto finanziere arrivando a metà o poco più. Cuocere in forno statico a 180°C per circa 30 minuti (i primi 15 minuti con la griglia alla base del forno, poi al centro). Far raffreddare molto bene, poi estrarre la torta dallo stampo (se non dovesse venir via battendo semplicemente scaldare il fondo con un cannello o posizionandolo sopra un fornello). Colare sopra la ganache appena fatta facendo ruotare bene. Mettere in frigorifero a solidificare (poi, a piacere, congelare per un successivo utilizzo).

Per la decorazione:
Su un fianco fare delle righine sottili di cioccolato bianco fuso versato su un conetto di carta da forno.
Su una lastra di marmo congelata fare delle righine disordinate di cioccolato bianco, sempre con un conetto di carta da forno. Aspettare un attimo, con un tarocco rifinire i bordi e arrotolare la decorazione formando una sorta di cono, rifilare ulteriormente. Disporre 3 mucchietti di cocco rapè sulla torta e qualche mandorla intera. Posizionare sopra la decorazione di cioccolato sopra la ganache ormai fredda. 
Oppure, come nella versione del libro, fare degli spaghetti di cioccolato facendo delle righine di cioccolato bianco, versato su un conetto di carta da forno, su una lastra di marmo congelata. Usare gli spaghetti modellandoli a piacere. 


lunedì 24 ottobre 2016

Clafoutis alla zucca in agrodolce

Tortiera Pavoni


Ho rifatto questo buonissimo piatto già provato e pubblicato in passato (qui),
 è davvero un ottimo modo per utilizzare la zucca e mangiare un piatto ricco e sostanzioso, saporito e appagante. 

Tortiera Pavoni


Clafoutis alla zucca in agrodolce

Ingredienti per una tortiera da circa 24 cm: (ho ridotto le dosi di circa il 30% rispetto la ricetta originale e si ottengono così 6 fette)

Per la zucca:
500 gr di zucca gialla
18,7 gr di olio extravergine d'oliva
125 gr di cipolle gialle
q.b. di sale
q.b. di pepe
31 gr di aceto bianco
6,2 gr di prezzemolo tritato

Per il clafoutis:
112,5 gr di uova intere
37,5 gr di tuorli
50 gr di farina 180 W
125 gr di latte intero
125 gr di panna fresca
18,7 gr di burro
62,5 gr di parmigiano grattugiato
q.b. di sale
q.b. di pepe

Per la guarnizione:
250 gr di zucca
3,1 gr di prezzemolo


Procedimento

Per la zucca:
Pulire la zucca eliminando buccia e semi. Tagliare a cubetti e soffriggere in olio, unire sale e pepe. Mettere da parte. Nella stessa padella versare le cipolle a julienne (io tritate sottilmente) e farle soffriggere a fiamma bassa (unendo un goccino d'acqua, da far poi evaporare, se dovessero colorarsi troppo), unire la zucca, regolare di sale e di pepe. Sfumare con l'aceto e una volta evaporato unire il prezzemolo tritato e togliere dal fuoco. 

Per il clafoutis:
In una terrina miscelare i tuorli, le uova intere, la farina, il latte, la panna, il parmigiano grattugiato e il burro fuso. 

Per l'assemblaggio:
Imburrare una pirofila di porcellana e versare il composto di zucca, colare sopra il clafoutis. Cuocere in forno a 150°C (io ventilato) per circa 35 minuti, o comunque sia fino a quando il clafoutis sarà cotto e non traballerà più.  

Per la guarnizione:
Affettare la zucca molto finemente, disporre le fette in una teglia rivestita da carta forno e far appassire leggermente cuocendo a 170°C (io ventilato) per circa 10 minuti. Decorare il clafoutis sui bordi con le fette di zucca stropiccandole con le mani. Completare con qualche foglia di prezzemolo. 

Tortiera Pavoni

venerdì 21 ottobre 2016

Torta Diabella al pistacchio


Una torta eccezionale, una versione modificata della famosa Diabella alla nocciola di Montersino. E' bastato sostituire la nocciola con il pistacchio per ottenere una torta nuova e buonissima. Provatela! E' da tanto che l'ho fatta, pensate che vivevo ancora con i miei, ricordo benissimo la voglia, quel pomeriggio, di immortalarla bene, di creare un fondo scuro su cui far emergere questo verdino tipico dell'oro di Sicilia. 



Torta Diabella al pistacchio

Ingredienti per un anello da 20 cm (h 5 cm)

Per il biscotto al cacao: (dose per una leccarda da forno, si ottengono 2 dischi, a noi ne servirà solo uno)
90 gr di tuorli
90 gr di farina di frumento
22,5 gr di cacao amaro in polvere
135 gr di albumi
110 gr di zucchero semolato

Per la bavarese al pistacchio:
150 gr di latte intero
60 gr di tuorli
26 gr di maltitolo (io ho usato lo zucchero)
139 gr di cioccolato bianco
60 gr di pasta di pistacchio (io 70 gr)
4,5 gr di colla di pesce
375 gr di panna fresca

Per la ganache:
195 gr di cioccolato fondente al 50% (ma consiglio metà cioccolato al latte)
195 gr di panna fresca

Per la finitura:
q.b. di pistacchi interi senza pellicina
q.b. di granella di pistacchi
q.b. di burro di cacao spray neutro

Per le placchette decorative:
100 gr di cioccolato bianco
q.b. di granella di pistacchi

Per la ganache decorativa:
30 gr di panna fresca
30 gr di cioccolato bianco
8 gr di pasta di pistacchio



Procedimento

Per la ganache:
In un tegame scaldare la panna, fuori dal fuoco unire il cioccolato e mescolare fino a farlo fondere. Frullare tutto col minipimer in modo da emulsionare bene i grassi. Far intiepidire, poi colare il composto in un anello di 2 cm inferiore rispetto al dolce da montare (l'anello dovrà essere rivestito sia alla base che sui bordi con carta d'alluminio). Unire un po' di granella di pistacchi o di pistacchi tritati grossolanamente e congelare per far ben indurire. (Questa operazione potete farla con giorni di anticipo).

Per il biscotto al cacao:
Scaldare albumi e zucchero a 40-45°C e montare fino ad ottenere una meringa stabile ma lucida. Incorporare manualmente i tuorli liquidi e le polveri setacciate mescolando dal basso verso il basso, in 3 tempi. Stendere il composto su una leccarda da forno e cuocere in forno ventilato a 240°C per circa 5 minuti. Far raffreddare, eliminare il foglio di carta da forno e coppare un disco di 2 cm inferiore rispetto al dolce da montare (nel mio caso coppare 18 cm). 

Per la bavarese al pistacchio:
Idratare la gelatina in acqua fredda. Tritare il cioccolato al coltello. Far bollire il latte. Mescolare i tuorli con lo zucchero. Unire il latte, mescolare e rimettere sul fuoco per far cuocere fino a 82C°. Unire il cioccolato bianco e mescolare fino a totale scioglimento, unire la gelatina ben strizzata e amalgamare. Unire infine la pasta di pistacchio mescolando bene (meglio ancora se usate il minipimer). 
Mettere da parte la bavarese in modo che la temperatura scenda intorno i 30-35°C (quindi che sia tiepida, e per farlo potete usare un bagnomaria di acqua fredda). Semi montare la panna e unirne una parte alla crema al pistacchio mescolando con una frusta, in modo da alleggerire il composto, poi colare la crema sulla bacinella con la panna e mescolare delicatamente dal basso verso l'alto con una spatola. Si otterrà una consistenza colante, da mestolo e non da sac à poche (io la colo su una caraffa per poterla gestire meglio in fase di montaggio del dolce). 

Per montare il dolce:
Rivestire un anello di acciaio con pellicola ben tirata (in modo che faccia da contenitore) e rivestire i bordi con acetato. Posizionare sotto un piatto/vassoio/teglia/ciò-che-preferite e adagiare al centro il biscotto al cacao. Colare sopra un generoso strato di bavarese. Inserire dentro la ganache congelata privata della carta d'alluminio (senza affondarla troppo verso il basso). Coprire con altra bavarese arrivando fino a livellare il dolce. Congelare. Mettere in frigo la bavarese avanzata e dopo una mezzoretta, quando avrà assunto una consistenza più soda, tirar fuori la torta dal freezer, creare con un cucchiaio delle increspature sulla superficie (delle "ondine" di crema) e rimettere in freezer a congelare. 

Per le placchette al pistacchio:
Fondere e temperare il cioccolato bianco (40-28-29°C). Spatolarlo su un foglio di acetato lucidato con alcool alimentare. Far semi cristallizzare, cospargere di granella di pistacchio e incidere dei dischi con dei coppapasta circolari. Far rapprendere in frigorifero coprendo il cioccolato con carta da forno e capovolgendo l'acetato. Staccare le placchette e usarle per la decorazione.

Per la ganache al pistacchio:
Scaldare la panna, fuori dal fuoco unire cioccolato bianco e pasta di pistacchio, mescolare bene e mettere da parte.

Per le decorazione finale:
Estrarre il dolce dall'anello e dall'acetato. Spruzzare il burro di cacao spray neutro, attaccare sui bordi bassi le placchette di cioccolato (io mi sono aiutata con un po' di gelatina neutra). Decorare la superficie con un po' di granella di pistacchi, qualche pistacchio intero privato della pellicina, qualche cucchiaino di ganache al pistacchio e ancora qualche placchetta di cioccolato.

Far scongelare in frigorifero per almeno 8 ore e poi servire.  




Note: il sapore delicato del pistacchio soccombe un po' data la presenza del cioccolato fondente, la prossima volta farò una ganache con solo cioccolato al latte o metà cioccolato al latte e metà fondente così da rendere la ganache meno "invasiva" e lasciar emergere maggiormente il sapore del pistacchio, che si sente ma non così tanto come avrei voluto.

mercoledì 19 ottobre 2016

Ciabattine alle olive, tramezzini maionese e verdure, panna cotta al tonno



Sono assente da tanto, ho perso la continuità che per anni ha contraddistinto il blog, in tanti mi avete chiesto che fine io avessi fatto e se avessi intenzione di chiudere questa pagina. No, il blog non chiude e io sono ancora qua, ma come tutte le passioni che si rispettino dopo oltre 6 anni ho sentito l'esigenza di prendermi una lunga pausa e di fare qualcosa di diverso nel tempo libero. La passione per la cucina e per la pasticceria è sempre più forte, ecco perchè in tutti questi mesi ho comunque prodotto tanto :p ma è scemata un po' la voglia della continua condivisione, di immortalare ogni pasto, di sistemare le foto, di annotare tutto, di scrivere, rispondere, condividere. Se si inizia a fare qualcosa quotidianamente e meccanicamente si perde un po' la spinta e l'estro creativo ecco perchè fermarsi, prendersi del tempo, aiuta sempre.
Ho perso la dipendenza e riacquisito la voglia di cucinare per puro spirito di mangiare e far mangiare bene le persone che amo, di mangiare un piatto caldo senza che si raffreddi solo per fotografarlo, di fare cose "normali" senza effetti speciali, di elaborare piatti senza prima costruirli su un block notes, di fare la stessa pietanza anche per 4 volte in un mese senza pensare "no, proviamo altro". Ad un certo punto mi è piaciuto fermarmi, mettere ordine alle migliaia di cose provate e sperimentate, ripeterle per migliorarle, sentirle mie e non solo di passaggio. 

La cosa che più mi è piaciuta, sinceramente, è stata allontanarmi dal web e soprattutto da facebook, la nostra è un epoca strana, lo smarthphone in mano ci sta rendendo eccessivamente dipendenti, spegnere il pc nel tempo libero non mi è affatto dispiaciuto, tenere il telefono lontano durante la visione di un film, durante la colazione o durante una chicchierata è stato bello. 
Ovviamente, detto ciò, siamo nel 2016 e devo tantissimo al web e ho voglia di esserci e manifestare la passione che da anni mi accompagna. 
Sono tornata, non so se sarò presente come prima ma... ci sono!

E inizio dall'aperitivo, da una cena in casa con amici fatta qualche tempo fa, in cui ho schierato in campo un po' di montersinite. Inutile dire che la bontà delle ricette ha avuto successo.




Ciabattine 
(ricetta tratta da Piccola Pasticceria Salata)

Ingredienti per circa 12 pezzi medi e 22 piccoli

Per le ciabattine:
240 gr di farina 360 W (io la Mulino Spadoni, in assenza di quelle professionali)
200 gr di biga
140 gr di acqua 
10 gr di lievito di birra fresco (io 2,5 gr di lievito di birra in polvere)
10 gr di malto in polvere (o in pasta)
140 gr di olive verdi denocciolate (anche 100 gr vanno bene)
6 gr di sale
q.b. di origano secco

Per la biga:
140 gr di farina 360 W (io la Mulino Spadoni, in assenza di quelle professionali)
70 gr di acqua
1,4 gr di lievito di birra fresco (io 1 gr di lievito di birra in polvere)

Per la farcitura n.1:
80 gr di formaggio philadelphia
80 gr di pomodorini pachino
40 gr di rucola
20 gr di olio extravergine d'oliva

Per la farcitura n.2
q.b. di olio extravergine d'oliva
q.b. di acciughe 
q.b. di origano secco in polvere



Procedimento

Per la biga:
In una ciotola mescolare farina e lievito, aggiungere poca acqua per volta fino ad inserirla tutta e lavorare (io a mano perchè la dose è troppo piccola) fino ad ottenere un composto compatto ma piuttosto asciutto e grezzo. Trasferire in un contenitore e coprire con pellicola lasciando lievitare a 18°C per 12-15 ore (oppure a temperatura ambiente estiva per meno tempo).

Per l'impasto:
Nella ciotola della planetaria con gancio versare la farina, il lievito, la biga e il malto (che io avendo in pasta non inserisco adesso perchè lo sciolgo nell'acqua). Versare poca acqua per volta, molto lentamente, fino a vederla assorbire tutta. Nel frattempo tritare al coltello le olive e asciugarle con carta assorbente. Inserirle all'impasto e unire anche il sale, impastare ancora qualche minuto e terminare con l'origano. 
Con le mani unte trasferire la pasta in un contenitore ben oleito, coprire con pellicola e far lievitare (puntare) per circa 1 ora a temperatura ambiente (22/24°C). L'impasto deve raddoppiare il suo volume iniziale. 

Per le ciabattine:
Su un piano leggermente cosparso di semola formare una sorta di rettangolo di pasta nè troppo spesso nè troppo sottile, ricavare delle strisce, spuntare i bordi e ricavare, con un tagliapasta, dei rettangolini o dei quadratini, appunto le "ciabattine". Porle su un piano di legno precedentemente spolverizzato di farina. Lasciar puntare per circa 30 minuti in ambiente caldo e umido. Infornare, in forno statico, le ciabatte ben infarinate dopo averle capovolte (in modo che la superficie risulti ben infarinata) a 220°C per circa 12-13 minuti quelle medie e per 8-9 minuti quelle piccole.

(In questa fase, una volta cotte e intiepidite si possono congelare. All'occorrenza basterà riportarle qualche minuto in forno o lasciarle scongelare 20-30 minuti a temperatura ambiente).

Per condire le ciabatte medie:
Tagliare le ciabattine a panino, spalmare sopra un velo di philadelphia, adagiare un po' di rucola spezzettata, condire con olio, sale e pepe. Adagiare sopra fettine sottili di provola e terminare con pomodorini tagliati a fettine, privati di semi e succo e conditi a parte con olio, sale, origano e basilico. Fermare le ciabattine con uno spiedino.

Per condire le ciabattine piccole:
Tagliare le ciabattine e condire con olio, origano e pezzettini di acciughe. Fermarle con uno spiedino.

Si possono farcire con qualche ora di anticipo (io anche 5) e se la temperatura della stanza non è troppo alta reggeranno perfettamente a temperatura ambiente.






Crackers su panna cotta al tonno e roselline di salmone
(ricetta ispirata da una pagina di Piccola Pasticceria Salata)

Ingredienti per circa 45 pezzi

Per la panna cotta:
260 gr di panna fresca
93  gr di burro
150 gr di tonno sott'olio
12 gr di Martini dry (o gin)
5,6 gr di gelatina in fogli
q.b. di sale
q.b. di pepe

Altro:
q.b. di salmone affumicato
q.b. di olio extravergine d'oliva
q.b. di sale
q.b. di pepe
q.b. di crackers (i miei fatti con l'impasto delle lingue di suocera)

Per l'impasto delle lingue di suocera in versione crackers:
(ricetta tratta da Accademia Montersino)

Ingredienti per circa 6 teglie (5-6 pezzi per ognuno)
400 gr di farina 240 W (io 100 gr 180W e 300 gr 260 W)
200 gr di acqua
40 gr di strutto
20 gr di lievito di birra fresco (io 3 gr di lievito secco)
q.b. di semola di grano duro
q.b. di olio extravergine d'oliva
9,6 gr di sale

Procedimento

Per i crackers/lingua di suocera:
Per l'impasto: In una ciotola stemperare il lievito nell'acqua, incorporare la farina e amalgamare bene fino a quando l'impasto prenderà consistenza (incordatura). (L'impasto sarà piuttosto asciutto, io a metà lavorazione aiuto a compattare con le mani). Trasferire il tutto su una spianatoia. Aggiungere lo strutto e unirlo all'impasto. Terminare con il sale. (Io ho fatto tutto nella planetaria). Far puntare 20 minuti su un tavolo coprendo con una ciotola. Coprire l'impasto con pellicola trasparente e mettere a riposare in frigorifero per 18 ore. 
Per le lingue di suocera: tirar fuori dal frigo e far lievitare fino al raddoppio del volume. Tagliare a pezzetti (io 8), cospargere ognuno di semola e passare nella sfogliatrice, le lingue di suocera dovranno essere sottili ma non troppo (io ho fatto un solo passaggio dal n.0 al n.5 e la mia macchinetta arriva fino allo spessore n.9). Con una rotella tagliapasta liscia ricavare delle strisce dalla forma irregolare da cui ricavare dei quadrati. Trasferirle in una teglia leggermente unta di olio, girarle in modo che l'olio vada anche dall'altra parte e spolverizzare con la semola. Far riposare 5-10 minuti e cuocere in forno a 230°C fino a completa doratura (circa 6 minuti, modalità ventilata). Lasciar raffreddare e conservare in luogo asciutto.

Per la panna cotta:
Mettere la panna, il burro e il tonno in una pentola sul fuoco e portare a 85°C. Togliere dal fuoco e frullare il composto con un mixer a immersione. Insaporire con sale, pepe e Martini dry. Aggiungere la gelatina precedentemente idratata e e ben strizzata, mescolare. Colare negli stampini in silicone a forma di savarin e congelare. 

Per la finitura:
Su ogni cracker salato fare uno spuntoncino di maionese al centro. Adagiare sopra la panna cotta congelata e riempire il foro con un pezzettino di salmone arrotolato a forma di rosellina. Far scongelare in frigorifero per qualche ora.
Al momento di servire lucidare con olio e condire una grattatina di pepe. 




Tramezzini con provola, maionese e verdure

Ingredienti per 2 rettangoli da 3 strati:
6 fette di pane per tramezzini
1 carota media
2 zucchine medie
q.b. di Galbanino a fettine
q.b. di maionese
q.b. di sale
q.b. di pepe
q.b. di olio extravergine d'oliva

Procedimento:
Lavare, spuntare e tagliare a metà le zucchine dal lato corto. Ricavare da ognuno fettine sottili e grigliarle su una piastra rovente su cui è stato spennellato un filo d'olio. Tagliare le zucchine a julienne (io a mano) e condirle con un velo di maionese.
Con un mattarello assottigliare il pane per tramezzini e spalmare su ognuno un velo di maionese. Iniziare ad assemblare: disporre alla base una fetta, distribuire un po' di carote tagliate a julienne e sopra un po' di zucchine grigliate, condire con un filo d'olio, un pizzico di sale e di pepe. Coprire con una fetta di pane in modo che la parte con la maionese sia a contatto con le zucchine. Spalmare la superficie con maionese e adagiare sopra le carotine e le fettine di provola, condire con olio, sale e pepe. Chiudere con l'ultima fetta con la parte di maionese adagiata verso la provola. Coprire con pellicola e mettere in frigorifero (l'operazione può essere fatta con 1-2 giorni di anticipo). Eliminare la pellicola, rifinire i bordi e tagliare a triangoli o quadrati. 


Il tutto accompagnato da un aperitivo che ho fatto mescolando 1 parte di prosecco, 2 parti di Aperol, 3 parti di succo d'arancia, cubetti di ghiaccio e fettine di arancia.

martedì 18 ottobre 2016

Chantilly ai pistacchi e lamponi con curd al limone


Una fantastica ricetta di Montersino, tratta dal libro "Tiramisù e Chantilly" che porta ad una buonissima e golosissima monoporzione. Provatela!



Chantilly ai pistacchi e lamponi con curd al limone

Ingredienti per 16 porzioni: (io 8 con lo stampo della foto e 6 bicchierini)

Per la chantilly ai pistacchi e lamponi:
90 gr di base tiramisù pastorizzata
2 gr di gelatina in fogli
24 gr di pasta di pistacchio 
300 gr di panna fresca
90 gr di lamponi

Per la base tiramisù pastorizzata: (se ne ottiene circa 105 gr)
35 gr di tuorli
68 gr di zucchero semolato
20 gr di acqua
Un pizzico di vaniglia

Per la bagna al Maraschino:
40 gr di zucchero liquido al 70%
40 gr di acqua
10 gr di Maraschino 70° (io 20 gr)

Per il curd al limone:
72 gr di burro
90 gr di zucchero a velo
21 gr di uova
21 gr di succo di limone
7 gr di tuorli (la ricetta originale cita molti più tuorli ma sicuramente per un errore)
3,6 gr di scorza di limone
1,5 gr di gelatina in fogli (l'ho aggiunta per dare più stabilità)

Per la finitura:
150 gr di biscotto classico di riso (qui la ricetta)
100 gr di granella di pistacchio
50 gr di lamponi
10 gr di buccia di limone
q.b. di cialdina di cioccolato fondente

Altro: (mia aggiunta)
q.b. di gelatina neutra
q.b. di macarons gialli



Procedimento

Per il biscotto classico:
Coppare dei dischetti di diametro pari a quello dello stampo in silicone da savarin e mettere da parte. (Qui il procedimento per l'impasto e la cottura).

Per la base tiramisù pastorizzata:
In un tegame versare acqua, zucchero e tuorli, portare a 82°C, poi versare in planetaria e montare con le fruste elettriche. (Io non l'ho montata)

Per la chantilly ai pistacchi e lamponi:
Miscelare la base tiramisù pastorizzata ancora calda con la pasta di pistacchio e la gelatina. Alleggerire il tutto con panna semi montata.  

Per il montaggio:
Distribuire la chantilly (la mia ancora colante) negli stampi a forma di savarin e immergere dentro qualche lampone coprendo con altra crema o facendo in modo che i lamponi siano immersi. Coprire con un dischetto di biscotto inzuppato nella bagna da entrambe le parti e congelare. 

Per il curd al limone:
In un pentolino fondere il burro a pezzetti, aggiungere lo zucchero a velo e il succo di limone, mescolare bene con una frusta e portare a bollore (il tutto si può fare anche al microonde). In una ciotolina mescolare uova intere e tuorli e aggiungerle al composto di burro. Cuocerle ancora per 1-2 minuti, fino a raggiungere un medio addensamento. (In questa fase la crema sarà piuttosto fluida, si rassoderà con il freddo dato che contiene burro ma io ho preferito aggiungere gelatina per addensare meglio). Raffreddare, coprire con pellicola e riporre in frigorifero.

Per la finitura:
Togliere i dolcetti dagli stampi, gelatinare e rotolare nella farina di pistacchi. Riempire il foro con il curd al limone. Guarnire con un lampone e filetti di buccia di limone, cialdina di cioccolato (e io 1/4 di macarons giallo).



Un po' di passaggi...
Stampo in silicone da 8 savarin Pavoni

giovedì 15 settembre 2016

Tartufo nero semifreddo, vari gusti

Stampo da 5 semisfere Pavoni

Chi non sogna un gelato al giorno comodo, pronto in freezer, ma buono come solo le cose fatte in casa possono essere?
Basta dedicare qualche oretta alla preparazione e poi godersi per qualche settimana il lavoro fatto e addolcire e rinfrescare pomeriggi e serate di calura estiva.
Le ricette sono tratte da preparazioni di Montersino.

Stampo in silicone da semisfera Pavoni


Tartufo nero semifreddo, vari gusti

Ingredienti per 10 semisfere: (colate su stampo da 5 oppure 13-14 semisfere su stampo da 6)

Per il semifreddo alla nocciola e al pistacchio:
162,5 gr di panna montata
97,5 gr di meringa italiana
32,5 gr di crema pasticcera
32,5 gr di pasta di nocciola (io 40 gr) *oppure pasta di pistacchio per un altro gusto

Per il semifreddo al cioccolato:
78 gr di crema base al cioccolato
146 gr di meringa italiana
65 gr di crema pasticcera
341 gr di panna montata

Per la crema pasticcera: (se ne ottiene 155 gr)
80 gr di latte intero 
20 gr di panna fresca (oppure latte)
30 gr di tuorli
30 gr di zucchero
3,5 gr di amido di riso
3,5 gr di amido di mais
Un pizzico di vaniglia

Per la crema base al cacao: (ne avanza un cucchiaio)
30 gr di zucchero semolato 
30 gr di destrosio 
48 gr di acqua
60 gr di cacao amaro in polvere

Per la meringa italiana: (se ne ottiene circa 278 gr, a noi ne servono 244 gr)
100 gr di albumi
33 gr di destrosio
170 gr di zucchero semolato
45 gr di acqua

Per tartufare:
150 gr di cacao amaro in polvere
100 gr di zucchero semolato



Procedimento

Per la crema pasticcera: (metodo veloce al microonde data la quantità minima).
In una ciotola da microonde mescolare tuorli e zucchero. Unire gli amidi, la vaniglia e una grattata di buccia di limone (a piacere). Aggiungere a freddo il latte e la panna. Portare a microonde per 2 minuti al massimo della potenza. Mescolare di tanto in tanto e rimettere al microonde. Proseguire così fino ad ottenere la densità desiderata. Coprire con pellicola a contatto. Abbattere velocemente di temperatura. Passare in frigorifero.

Per la crema base al cacao:
In un pentolino versare l'acqua, lo zucchero e il destrosio. Mescolare con una frusta creando una sorta di sciroppo. Quando arriva a bollore togliere dal fuoco, unire il cacao e mescolare bene con una frusta formando così una pasta omogenea. Far raffreddare molto bene in frigorifero prima di utilizzarla.

Per la meringa italiana:
In un pentolino portare acqua e zucchero a 121°C. Nel frattempo nella bacinella della planetaria con frusta schiumare gli albumi con il destrosio (che potrebbe essere sostituito con zucchero semolato). Aumentare la velocità quando lo sciroppo ha raggiunto i 118°C. Versare lo sciroppo sugli albumi metà tutto in un colpo e metà a filo. Montare fino a quasi raffreddamento della ciotola. 

Per il semifreddo al cioccolato:
In una ciotola amalgamare la crema base al cioccolato con la crema pasticcera. Unire la meringa amalgamando molto bene. Versare questo composto ottenuto dentro la panna semi montata.



Per il semifreddo alla nocciola o al pistacchio:
In una ciotola amalgamare la pasta di nocciole con la crema pasticcera. Unire la meringa amalgamando molto bene. Versare questo composto ottenuto dentro la panna semi montata.

Stampo da 5 semisfere Pavoni

Per il montaggio:
Versare il semifreddo al cioccolato in un sac à poche senza bocchetta. Tagliare bene la punta. Riempire gli stampi a semisfera fino a 3/4. 
Versare il semifreddo alla nocciola in un sac à poche senza bocchetta tagliando poco la punta. Farcire il cuore del semifreddo al cioccolato con quello alla nocciola vedendo così il tartufo sollevarsi e formare una cupola. Congelare. 

Per tartufare:
In una ciotola (io preferisco un sacchettino da alimenti) mescolare lo zucchero con il cacao setacciato. 
Preparare su un piatto da portata dei dischi dorati di cartone. Sopra ognuno fare uno spuntoncino di crema. 
Immergere i tartufi congelati nella miscela di cacao. Adagiarli su un piano. Con le mani ben pulite posizionarli sopra i dischetti. 
A piacere posizionare sopra un ciuffo di panna montata distribuita con un sac à poche con bocchetta a stella. 

martedì 13 settembre 2016

Macarons, ricetta di Montersino


Ecco qui... les macarons! Non amo i colori artificiali però, setacciatura a parte, è sempre divertente farli, mettono il buonumore, soprattutto quando la ricetta ormai super collaudata risulta sempre perfetta, a proposito, è di Montersino e si trova nel libro Peccati Mignon. 
I macarons sono semplicissimi da fare SOLO dopo aver trovato la ricetta perfetta e aver letto il più possibile sull'argomento. Davvero, una volta capito cosa fare eseguirli diventa semplicissimo, praticamente un gioco, anche se il passaggio del setacciare è noiosissimo.
Il video aiuta molto a capire la consistenza che deve avere l'impasto crudo. Una volta visto il video e sperimentato un po' sono semplici da fare ma la ricerca della ricetta perfetta e di tutti i passaggi rende questi dolcetti un po' frustranti. Non demordete se al primo o anche al secondo tentativo non vengono come vorreste. 
Vi posto un video fondamentale per capire la consistenza corretta, il "maccaronage".




  
Macarons, ricetta di Montersino

Ingredienti per circa circa 106 pezzi (circa 53 coppie)

Per i gusci:
175 gr di farina di mandorle
175 gr di zucchero a velo
70 gr di albume
70 gr di albume
65 gr di acqua
175 gr di zucchero semolato

Altro:
q.b. di colore in polvere rosso 
q.b. di colore in polvere giallo
q.b. di colore in polvere verde
q.b. di colore in polvere marrone
(per il bianco usare biossido di titanio)

Per il curd al limone: (tratta da Tartellette curd di limone e fragole di Montersino)
70 gr di burro
87,5 gr di zucchero a velo
21 gr di uova
21 gr di succo di limone
7 gr di tuorli
3,5 gr di scorza di limone
1,5 gr di gelatina in fogli (che ho preferito aggiungere io a 150 gr di composto)

Per la ganache alla nocciola: 
55 gr di cioccolato bianco
55 gr di cioccolato al latte (io ho usato solo quello al latte perchè no ne avevo più di bianco)
38 gr di panna fresca
8 gr di sciroppo di glucosio
18 gr di pasta di nocciole 

Per il caramello salato: (di Josè Maréchal, qui il video)
75 gr di zucchero
22 gr di acqua
36 gr di panna fresca
60 gr di burro salato




Procedimento

Per i macarons

Per preparare le polveri:
E' meglio partire da farina di mandorle setacciata lasciata asciugare, fuori dalla confezione, distribuita su una teglia per qualche ora (o ancor meglio per qualche giorno). Oppure (metodo che preferisco) asciugarla in forno a 90-100°C per circa 10 minuti (io modalità ventilata), su una teglia rivestita da carta da forno, in modo da eliminare ogni traccia di umidità senza però far tirare fuori l'olietto. Far raffreddare. Con un colino a maglie strette setacciare la farina di mandorle mettendone partendo da un po' più del quantitativo che occorre. Pesarla e setacciarla nuovamente insieme allo zucchero a velo facendo cadere il tutto in una capiente ciotola. (Le polveri dovranno essere finissime, altrimenti la superficie dei macarons non verrà mai perfettamente liscia, io setaccio un totale di 3 volte ma si può anche frullare a intermittenza farina e zucchero [t.p.t.] per ottenere comunque una polvere liscissima).

Per la meringa:
In un pentolino portare acqua e zucchero a 118°C. Nel frattempo schiumare, nella bacinella di una planetaria, la prima dose di albume. Quando lo sciroppo ha raggiunto i 115°C aumentare la velocità in modo che gli albumi siano leggermente montati. Unire a filo lo sciroppo sugli albumi montando fino a quando la bacinella sarà tiepida e si sarà formata una bella meringa lucida ma stabile e a becco d'oca (servirà qualche minuto). 

Per la "pasta di mandorle":
Nel frattempo versare la seconda dose di albumi nella ciotola con le polveri. Mescolare energicamente con un cucchiaio (io di legno, usato solo per i dolci) formando una sorta di pasta di mandorle, la consistenza sarà piuttosto dura e difficile da gestire, occorre insistere con forza. Pesare il quantitativo (nel mio caso 420 gr ottenuti) e dividere in più ciotole se si vogliono ottenere colorazioni diverse (io 105 gr per 4 ciotoline). Aggiungere il colorante in polvere (o in pasta) e amalgamare bene. Si dovrà aggiungere "parecchio" colorante, non lasciatevi impressionare dal colore troppo intenso, sbiadirà successivamente (almenochè non vogliate di proposito un colore tenue).

Per il maccaronage:
Pesare la meringa italiana (nel mio caso 240 gr, divisa in 4 ciotoline per 60 gr ciascuna) e dividerla in ciotole di numero pari a quello delle colorazioni che si vorranno ottenere. Unire su ognuna un pò di composto per volta, si mescola prima con energia per rendere più morbido il composto, poi si procede con più delicatezza. Lavorare la pasta fino a quando non avrà raggiunto una consistenza compatta ma leggermente "colante" e non più troppo stabile e dura. Una sorta di nastro pesante ma che alla fine cola e non resta attaccato al cucchiaio. Preparare le teglie rivestendole con tappetino in silicone per macarons o silpat o carta da forno (o carta da forno sopra i tappetini con sagome cerchiate). Versare ogni composto in una sac à poche con bocchetta liscia (io la n.10 ma va benissimo anche la n.11). E' importante che nel sac à poche non ci si aria, altrimenti si formeranno delle bolle antiestetiche sui macarons che non adranno più via. Creare tanti spuntoncini non troppo ravvicinati procedendo lateralmente in modo che non si formi la punta. Si deve stare attaccati alla superficie del tappetino o della carta da forno in modo che restino piatti e non si formi nessuna bombatura. La punta dovrebbe sparire dopo qualche secondo, se così non fosse inumidire leggermente il dito e schiacciarla con delicatezza (altrimenti verrà fuori in cottura e non sarà bella da vedere), ma in teoria si appiattisce da solo e l'intero macarons si allarga di qualche millimetro sedendosi su se stesso.

Tappetino per macarons Pavoni



Per il croutage:
Lasciar asciugare i macarons a temperatura ambiente per circa 3 ore (qualche ricetta parla di 30 minuti, qualcun altra di molte più ore, io con 3 ore mi trovo bene e mi sento più sicura), ci si accorge che l'asciugatura è andata a buon fine quando toccandoli in superficie i macarons avranno formato una sorta di patina e non ci si sporca il dito. 

Tappetino per macarons Pavoni


Per la cottura:
Cuocere in forno (io ventilato) una teglia per volta a 145°C per 17 minuti o a 150°C per 16 minuti. I macarons non dovranno assolutamente assumere una colorazione dorata o bruna ma mantenere il colore vivo. Dopo circa 5-7 minuti di cottura inizieranno a sollevarsi e formare il famoso collarino. Per capire se sono pronti io apro il forno dopo 14-15 minuti e provo a sollevarne uno, se è ancora eccessivamente umido e attaccato alla carta da forno o al tappetino proseguo la cottura ancora 2-3 minuti. Ad un certo punto saranno ancora attaccati alla base ma meno di prima. (Comunque sia aprire lo sportello di tanto in tanto aiuta a far uscire fuori l'umidità e di sicuro no ne compromette il risultato).

Per il raffreddamento:
Lasciarli raffreddare per almeno 20 minuti, poi sollevarli delicatamente premendo da sotto sulla carta da forno o sul tappetino. Entrambi dovranno rimanere perfettamente asciutti e la base del macarons che poggiava sopra dovrà essere perfettamente chiusa, se lascerà parte di impasto sul tappetino vorrà dire che doveva cuocere di più e quindi prestate più attenzione per la teglia successiva.
Metterli sottosopra in modo tale che possano asciugarsi meglio a temperatura ambiente. Dopo qualche ora farcirli a piacere accoppiandoli a due a due.

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Per la farcitura

Per il curd al limone:
In un pentolino fondere il burro a pezzetti, aggiungere lo zucchero a velo e il succo di limone, mescolare bene con una frusta e portare a bollore (il tutto si può fare anche al microonde). In una ciotolina mescolare uova intere e tuorli e aggiungerle al composto di burro. Cuocerle ancora per un minuto fino a raggiungere un medio addensamento. (In questa fase la crema sarà piuttosto fluida, si rassoderà con il freddo dato che contiene burro). Raffreddare, coprire con pellicola e riporre in frigorifero.

Per la ganache alla nocciola:
Fondere i due cioccolati. In un tegame scaldare la panna e lo sciroppo di glucosio. Aggiungere a filo il cioccolato e infine la pasta di nocciole. Emulsionare (anche se la mia è davvero una piccola dose) e far raffreddare e temperatura ambiente. (Oppure in frigo ma poi bisogna scaldarla 5 secondi al microonde).

Per il caramello salato:
In un tegame dal fondo spesso (meglio ancora se di rame) versare acqua e zucchero, arrivare ad un colore dorato intenso, unire la panna bollente fuori dal fuoco e mescolare stando bene attenti agli schizzi per evitare ustioni. Mescolare bene arrivando ad una crema omogenea e raggiunti i 108°C unire il burro salato freddo a dadini, poco per volta (oppure normale burro + aggiunta di sale) mescolando fuori dal fuoco fino a farlo sciogliere. Raffreddare e tenere in frigorifero per un'oretta. 



Conservazione:
I macarons possono possono essere farciti e congelati. All'occorrenza scongelarli in frigorifero per qualche ora.
Se non sono congelati ma comunque farciti è bene tenerli in frigorifero e riportarli a temperatura ambiente un'ora prima di mangiarli.


Note:
- Trovo che su carta da forno i macarons asciughino meglio, sopra il tappetino con le sagome per le dimensioni si può quindi adagiare un foglio
- Una volta cotti e intiepiditi si può creare alla base del macarons una piccola fossetta premendo con un dito in modo da consentire una dose maggiore di farcitura
- In molte ricette si parla di albumi vecchi di qualche giorno lasciati a temperatura ambiente la sera prima, io in questi ho usato albumi tenuti in frigo, avanzati il giorno prima da altre preparazioni, e non è cambiato nulla
- In molte ricette si dice che la temperatura della meringa debba essere fra i 40 e i 50°C prima di incorporarla alla pasta di mandorle, io sinceramente non ho mai controllato
- I coloranti liquidi cambierebbero sicuramente la consistenza dell'impasto rendendolo più liquido, quindi meglio usare quelli in polvere o al limite in pasta